Dopo aver salutato, alla partenza, i viaggiatori, i volontari di Slow Food Enna con la responsabile Stefania Mancini Alaimo hanno raggiunto in macchina la stazione di Comitini per sistemare il gazebo messo a disposizione dalla Fondazione delle ferrovie ed essere pronti ad accogliere i 130 passeggeri. Nonostante l’innegabile difficoltà si è riusciti, comunque, a raccontare il territorio con la storia delle dominazioni dei popoli che avevano abitato Caltanissetta e di cosa avessero lasciato nelle abitudini gastronomiche. Si è sottolineata l’importanza del recupero dei “Grani Antichi” in un territorio altamente vocato come quello ennese per la granicoltura.
La responsabile Slow Food ha descritto poi i cinque presidi di Caltanissetta ed Agrigento:la “Cuddriredda di Delia” il “Pomodoro siccagno” la “Lenticchia di Villalba”, la”Capra Girgentana” e la “Cipolla Paglina di Castrofilippo”.
Si è passati poi alla degustazione dei prodotti scelti per questa tratta: la tipica “focaccia nissena” impastata con farina perciasacchi e patate, ripiena di spinaci, tuma a latte crudo ed olive.
Dulcis in fundo la “Spina santa” uno stupendo dolce conventuale, descritto sapientemente dal maestro pasticcere Lillo De Fraia artefice della riscoperta del dolce, la cui ricetta era andata perduta.
Soddisfatti, i passeggeri si sono avviati per la visita al museo delle zolfare per proseguire poi in treno il viaggio alla volta di Agrigento.
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