Il Treno del Bio e delle Minni di Virgini
Quando: 04 agosto 2019 Regione: Sicilia Stazione di partenza: Trapani Stazione di arrivo: Castelvetrano Composizione del treno: Locomotiva diesel d'epoca e carrozze degli anni '30 "Corbellini" e "Centoporte"
PROGRAMMA TURISTICO del 4 agosto 2019
Il Treno del Bio e delle Minni di Virgini
Il treno percorre un itinerario nelle estreme coste occidentali della Sicilia, che nella sua prima parte incontra i centri abitati costieri e le Riserve Naturali delle Saline di Trapani e Paceco, delle Isole dello Stagnone, di Lago Preola e Gorghi Tondi. Da qui l'itinerario risale verso nord per immettersi nella Valle del Belìce che il disastroso terremoto del 1968 ha sconvolto, distruggendone del tutto alcuni paesi e arrecando gravi danni agli altri.
In un percorso in pullman si giunge a Santa Margherita di Belìce, prima tappa del viaggio. Menzil el Sindi era il casale arabo tra i fiumi Belìce e Carboi sul quale nel tardo '500 il Barone Corbera ha fondato il paese che il re Filippo II ha autorizzato a chiamare di S. Margherita. Ma è intorno alle famiglie dei Filangeri
principi di Cutò e Tomasi di Lampedusa che ruota l'intera vita dell'abitato: il Palazzo Filangeri, il Parco, il Teatro, la Palazzata, il grandioso Palazzo di Caccia Venaria, purtroppo distrutto dal terremoto, sono le architetture monumentali insieme alla Chiesa Madre dedicata al Rosario. A Sambuca vive la storia di uno dei principali casati nobiliari che Tomasi di Lampedusa utilizzerà per la scrittura del Gattopardo ed è facile riconoscerla nel Palazzo di Donnafugata del romanzo, nel parco, gli ambienti, la quadreria di Palazzo Filangeri, ora sede del Parco Letterario Giuseppe Tomasi di Lampedusa e del Museo del Gattopardo. Sono invece il Museo della Memoria, ricavato nell'ex Chiesa Madre e il Quartiere di S. Vito ora abbandonato le tappe della storia recente del sisma.
Il territorio mostra campagne con numerose aree di uliveti della varietà nocellara del Belìce dai quali si ricavano pregiati oli di oliva e i vasti vigneti con produzioni competitive in ambito internazionale per qualità e varietà, come i vini DOC Erice, Marsala, Delia Nivolelli, Salaparuta, Menfi, Contessa Entellina, Santa Margherita di Belìce, Sambuca di Sicilia. Sono numerosi i prodotti di eccellenza del territorio, come il melone cartucciaru di Paceco, il melone purceddu di Alcamo, l'arancia ovaletto di Calatafimi, i fichidindia di Santa Margherita di Belìce.
Il breve percorso che conduce a Sambuca di Sicilia, seconda tappa del viaggio, costeggia vaste aree a vigneto e l'invaso artificiale del Lago Arancio che ha sommerso l'edificio medievale di Mazzallakkar. Inserita tra i “Borghi più belli d'Italia” Sambuca di Sicilia sorge sulla fortezza araba di El Zabut, all'interno del Parco Regionale dei Monti Sicani. La trama di vicoli e basse abitazioni del centro storico, le Chiese di S. Caterina e del Carmine, il Palazzo Campisi e il Casino Beccadelli sono le tappe di un possibile percorso di visita al quale non può mancare la sua tappa più dolce e famosa. E' la minna di virgini (il seno di vergine) di pasta frolla e un ripieno di crema di latte cioccolato e aromi che Suor Virginia Casale di Rocca Mena ha creato nel '700 per il matrimonio di Don Pietro Beccadelli e Donna Francesca Reggio dei Principi di Aci e Leonforte.
Il laboratorio del Gusto che sarà effettuato presso il Palazzo Panitteri, a Sambuca di Sicilia (Sede del Bio Distretto Borghi Sicani), porrà l’attenzione su un prodotto dalla lunga storia, ideato e realizzato nel 1725 da suor Virginia Casale di Rocca Menna, del Collegio di Maria di Sambuca, in occasione del matrimonio del marchese don Pietro Beccadelli con donna Marianna Gravina. Si tratta di un dolce da forno dalla forma di mammella con all’apice una protuberanza più scura, composto da un involucro di pasta frolla che contiene una crema di latte, con zuccata, scaglie di cioccolato e cannella. Per la sua particolare realizzazione e per la storicità del prodotto, la Minna di virgini, è inserito nell’elenco del Ministero delle Politiche Agricole ed Alimentari come prodotto P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale). Il dolce sarà accompagnato dalla degustazione di un buon vino bio Grillo DOC.
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